La cultura può essere un fattore potente di lotta contro la disuguaglianza.
In Emilia-Romagna la creatività deve diventare un motore di sviluppo.
L’Emilia Romagna può sfidare Roma e Milano nella produzione di cultura.
La politica culturale deve essere politica economica, in Emilia-Romagna si può.
I musei non sono depositi ma devono diventare luogo di esperienze ed emozioni.
Con il digitale chiese, palazzi, piazze, diventano monumenti che parlano.
Biblioteche ed archivi: fabbriche dell’umanesimo digitale.
Domenica 26 gennaio fermiamo la Lega e ricominciamo a sognare.
Musica e Teatro. Modello Bonaccini: niente tagli, più risorse.
Buon Giorno Cortese Mauro,
Il pensiero espresso sulla Cultura è importante per la Nostra crescita.
Un pensiero ad ampio raggio mai affrontato concretamente.
Sono sicuro che la Sua candidatura sia quello che mancava per fare la differenza.
Un abbraccio
Gilberto Fabbri
Buongiorno Dottor Felicori.
Vorrei farle una domanda.
In questi anni, ma forse da sempre, la parola cultura crea diffidenza in molti e molti si autoescludono, perché in qualche modo si sentono come minacciati, forse senza pensare che la cultura, sintetizzando, può andare dalla fisarmonica a un concerto diretto da Muti, da un writers di provincia ai grandi maestri della storia dell’Arte.
Come pensa di far arrivare questa idea che porrebbe essere rivoluzionaria (è rivoluzionaria!) al numero il più grande possibili dei cittadini che si recheranno alle urne?
Grazie dell’attenzione e buon lavoro.